Le costellazioni familiari
Racconti

Sono sempre stata incuriosita dal ‘sistema’ delle costellazioni familiari. Pur leggendo saggi sull’argomento, non ero mai arrivata a una comprensione chiara di questo procedimento utilizzato in psicoterapia per risolvere alcune disfunzioni o blocchi emotivi che causano stati depressivi, ansiogeni, paure ingiustificate, disturbi alimentari eccetera. A volte non si riescono a comprendere i motivi di un disequilibrio psicofisico, di uno stato che ci impedisce di portare termine un progetto importante. Certi ‘sospesi’ che pesano sul nostro stato di malessere, ferite che non si rimarginano, dolore e sofferenza che non riusciamo a comprendere, derivano da ‘insoluti’ familiari.
Partecipando a un seminario diretto dal dottor Enrico Ruggini, tutto mi è apparso chiaro.
Di seguito le mie considerazioni.
Il valore delle costellazione familiari
La mente ha bisogno di vedere e di provare emozioni. Per superare i traumi, bisogna farli rivivere: non importa se il trauma è accaduto nel passato (magari ai miei antenati o comunque a persone familiari che me lo hanno lasciato in eredità). La mente non distingue ciò che è reale da ciò che è immaginato. E l’emozione che si viene a creare nel sistema delle costellazioni familiari, si fissa nella mente e diventa memoria che rimane e ha la funzione di risolvere i blocchi emotivi che ci colpiscono.
Introduzione al sistema delle costellazioni familiari
«Si proveranno sensazioni difficili da interpretare. Ci si deve lasciare guidare, sentire quello che passa attraverso noi stessi, rispondere se è il caso di allontanarsi o avvicinarsi. Per le costellazioni familiari si viene utilizzati come strumenti dall’energia del sistema ‘costellazione familiare’. Si tratta di un campo energetico. Le CF servono per scoprire dinamiche che rivelano i segreti di famiglia e che vengono svelati attraverso il ‘sistema’ delle costellazioni. Il più delle volte i traumi trovano una strada per essere rivelati; è un ottimo esercizio di sospensione del giudizio delle persone».
«Se non si fa ordine nelle dinamiche familiari, ci sarà sempre qualcosa che non va, senza sapere il perché, le costellazioni possono aiutare».
Se ci manca il nutrimento dei genitori, si tende a compensare con qualcosa per riempire un vuoto (cibo, alcol…). Non avere contatti con la famiglia per imparare a fare a meno del nutrimento, non è una soluzione. Di solito accade che si chiede al partner ciò che non si è ricevuto dai propri genitori. Quando un partner chiede qualcosa che non riusciamo a dargli, è perché cerca qualcosa che non ha ricevuto dai suoi genitori.
«Dobbiamo pensare alla nostra famiglia come a una presa di corrente. C’è una sola presa che può ricevere la mia spina e quella presa sono i nostri genitori. Se si ha bisogno di corrente, la carica giusta ce l’hanno solo loro anche quando i genitori non ci sono più. È qualcosa di spirituale e profondo. È lì che c’è quello che ci serve. Chi fallisce è perché non trova quella presa. Se non trovo il mio posto nella famiglia, mi sentirò sempre di essere dove non devo essere.
Riprendere la conversazione, riprendere la connessione con le radici. La stabilità si trova in ognuno di noi; si dovrà mantenere il contatto con quello che si è sentito dentro. Per proteggerlo e per risentirlo, per proteggere la sensazione. Gli abitanti delle CF sentono le emozioni; esse si ripercuotono anche ai membri della famiglia che sono stati interpellati nelle varie CF. Dalla costellazione esce sempre un seme: anche “dall’altra parte”: può essere subitaneo oppure potrà avere bisogno di maturare.
Abbiamo un posto interiore all’interno di ogni famiglia. Se in una famiglia ci si sente grandi, superiori, giudici, dobbiamo farci piccoli per riconquistare il nostro posto».
Fare un passo indietro; se mi sento fuori posto, non mi sto comportando da figlio che ha bisogno di prendere… (soprattutto se non si è mai stati trattati da ‘piccoli’ che hanno bisogno di attenzioni e cure).
Il genitore a volte fa fatica a riconoscere il figlio. Non chiediamoci come sia possibile, perché è qualcosa che non avviene con il ragionamento, ma è una sensazione interiore che qualcosa non torna; occhio ai pesi, perché alla lunga schiacciano. Se non mi ricarico, ho un vuoto di energia che mi genera una grande pesantezza.
«Tutti noi dovremmo rimanere piccoli. Anche a ottant’anni, quando i nostri genitori ne hanno 110; se mi avvicino a loro come piccolo, continuerò a nutrirmi di loro. Se voglio riprendere la presa e inserire la spina per rigenerarmi, dovrò fare così: sono tua figlia, mi riavvicino perché sono venuta a prendermi un abbraccio».
Concludo con una considerazione di carattere generale. Le CF possono davvero aiutarci a ritrovare serenità e pace tra le persone che popolano la nostra esistenza.
Un figlio ha sempre bisogno di ricevere da un genitore. Un figlio non può portare i pesi di un genitore, però non deve neanche farsi trattenere da questo fardello. Attraverso le CF può emergere che colui che vuole risolvere il suo problema, non riesce a liberarsi dai pesi, fa delle prove, però non raggiunge una liberazione completa. Ecco perché facendo affiorare l’esistenza di un peso familiare, capendo che qualcosa che è accaduto ai nostri genitori/nonni/parenti non ci riguarda, ci liberiamo del blocco interiore».
SILVIA VERONESE