Verter, la panchina e il cane
La magica bisaccia e il cane parlante
Quello che vedete, è un signore di mezza età che se ne sta seduto su una panchina del parco urbano sotto casa. E’ solo, è riflessivo, ha lo sguardo fisso sui passanti e l’orecchio rivolto alle voci dei bambini che giocano a rincorrersi, a guardia e ladri, a fare la guerra e cantano a squarciagola.
Sorride perché quei giochi stridono un po’ in quel contesto, non appartengono ai tempi attuali, ma in tempo di pandemia sono tornati a deliziare le giornate sia di chi resta in casa e apre le finestre, sia di chi se ne sta fuori in giardino, sia di chi passeggia entro i limiti consentiti dal protocollo anti contagio.
Verter è l’emblema dell’uomo insoddisfatto. Si è pure rimesso a guardare il lato spirituale di questa faccenda bizzarra che è la vita, nella speranza di trovare una sistemazione al suo problema di fondo: la mancanza di autostima. Si è convinto di essere un uomo mediocre e ha deciso di non voler più continuare a combattere tutti i giorni per cercare che qualcosa accada.
Verter non è scemo del tutto e sa che la parola suc-cesso contiene la radice del verbo accadere e che se si vuole avere successo, si deve far accadere le cose, non aspettare che accadano da sole.
Mentre sorride, osservando un gruppo di bimbi che gioca a “strega comanda colori”, si avvicina alla panchina un cane di mezza stazza, non di razza, ma molto curato. Si accovaccia ai suoi piedi tenendo le due zampe anteriori erette.
Verter il signoreconfuso, gli accarezza la testa senza pensarci, con un gesto automatico e mentre sospende la mano sul capo del cane…
“Ciao uomo, sei triste? E come lo rendi possibile?”.
Esterrefatto, l’uomoconfuso ritrae immediatamente la mano dalla testa del cane, arretrando tutto il corpo e tentando invano di levarsi in piedi per darsela a gambe. Era come immobilizzato e non riusciva ad alzarsi dalla panchina.
“Non temere, voglio soltanto chiederti se hai frugato bene dentro la bisaccia che hai dietro la schiena. Tu forse non la vedi né la senti, ma ti invito a guardarci dentro. In questo momento ti senti sconnesso, perché hai una percezione di te stesso e di quanto vali, troppo limitata.
Vedi, se anche gli uomini vengono baciati dalla fortuna o si circondano di persone che tessono le loro lodi, il livello di autostima non può andare oltre la percezione che hanno di loro stessi”.
I valori che vi date, sono il vostro limite, un limite autoimposto. Se tu ti valuti 5 anche se potrai godere di un colpo di fortuna, continueresti a pensare che non potrai mai valere 7. Ti chiudi dentro una scatola che ti sei costruito, pensando che fuori non ci sia spazio per te e te ne stai lì, non soddisfatto. Gli altri non possono aiutarti. Devi tu aiutare a cambiare l’autopercezione di te stesso. Siete tutti ordinati per il successo, dovete soltanto riscoprire il potere dell’immaginazione”.
L’uomoconfuso sgrana gli occhi: un cane che parla non è possibile!
“Perché devi sempre cercare una motivazione razionale o logica a ciò che ti accade? Ascolta e basta e vivi l’esperienza che ti sta succedendo senza chiederti perché o ma…
Nella tua bisaccia la prima cosa che ci puoi trovare, è la scatola della saggezza… quella serve per decidere quando ne hai bisogno, di fare la scelta giusta e ti permette di capire quali sono le risorse che hai dentro e decidere da solo. È il sesto senso o chiamalo pure il vostro inconscio, il grande risolutore dei problemi sempre in grado di tirarvi fuori dal pelago…
Frugando ancora nella saccoccia, ci troverai il secondo artefatto, la chiave d’oro. Essa consente di attivare la curiosità per vedere oltre, per poter esplorare altre possibilità. Vedete, voi umani fate spesso sempre le stesse cose, vi ancorate ad abitudini che vi fanno comodo, ma non sono per nulla adatte a esprimere la versione migliore di voi, il solo modo per realizzare la vostra felicità. Fate sempre gli stessi tracciati, seguite sempre gli stessi binari, gli stessi spostamenti, precludendovi di esplorare altre possibilità. Non vi chiedete mai… e se potessi, e se ci fosse un’altra possibilità o opportunità? Invece è ciò che si dovrebbe assolutamente fare. Meglio sbagliare strada perché abbiamo percorso un tracciato nuovo, ma aver scoperto qualcosa di nuovo, con qualche rischio corso e superato, piuttosto che seguire sempre le stesse traiettorie che non vi portano a nulla di entusiasmante.
Puoi frugare ancora nella bisaccia perché i doni non sono ancora finiti… ecco che troverai il terzo artefatto magico. Il bastone del coraggio. Quante volte hai pensato di non riuscire a prendere l’azione, ad affrontare una prova e poi invece l’hai superata con successo? Puoi prendere in mano il bastone del coraggio quando hai bisogno di agire in merito a una situazione, quando vuoi aprire una porta. Ti sarà sicuramente accaduto di sperare che qualcuno ti spingesse fuori dalla porta per fare qualcosa di cui tu avevi paura… Bene, col bastone del coraggio, puoi affrontare qualsiasi nuova sfida. C’è un detto: quando la paura bussa alla porta, il coraggio va ad aprire e non trova nessuno. Se tu prenderai in mano il bastone del coraggio, chiudendo magari gli occhi per immaginare l’azione che stai compiendo, potrai dire: adesso sono in grado di fare questa cosa.
Un altro tool che troverai nella bisaccia, è una bacchetta magica. Non ridere, non smettere di ascoltarmi. Arriva alla finale di questa storia. Sono un cane, non sono un essere umano che potrebbe raccontarti delle fandonie. Se riuscirai a superare questo scoglio e ti fiderai di me, avrai già quasi vinto la tua battaglia. Significa che avrai capito che il segreto di tutto sta solo ed esclusivamente dentro di te.
Ma torniamo alla bacchetta magica. Se immagini di agitarla, puoi chiedere qualsiasi cosa senza per forza dare spiegazioni a qualcuno. Nessuno ti prenderà in giro e potrai desiderare qualunque cosa, anche quelle che non hai mai avuto il coraggio di chiedere a nessuno. Ovviamente nei limiti del genere umano. Ti assicuro che le prestazioni che potrai ottenere, ti sorprenderanno.
Poi la bisaccia delle tue potenzialità ti mette a disposizione un cappello da detective. Ti permetterà di investigare, in combinato disposto con la chiave d’oro, qualsiasi enigma ti si presenti. Il cappello ha anche un’altra funzione, quella di evitare i pregiudizi, di dare un senso alle azioni degli altri e alle persone senza giudicare.
Siamo quasi alla fine dei doni che puoi scovare nello zaino che possiedi dietro la spalla sinistra, che voi umani dimenticate spesso di avere e di utilizzare, perché non ha un peso empirico, ma ha un peso esistenziale. Ecco, è il medaglione del si o del no. Immagina di indossarlo e di posizionarlo in base alla risposta che ti sei voluto dare a una domanda o a uno stimolo che ti ha incuriosito. Per esempio, se vuoi assolutamente capire come puoi coltivare un tuo talento, immagina di mettere il medaglione dalla parte del sì e vedrai che troverai le risorse, la forza e le occasioni che attirerai a te involontariamente per arrivare a dire “sì”! ce l’ho fatta!
Per cui se hai una scelta difficile da fare, che sia no o sì la tua decisione, con il medaglione troverai la forza di portare avanti quella scelta.
Siamo arrivati all’ultimo oggetto. Si tratta di un cuore. Basterà tenerlo in mano con ispirazione per tornare a godere di momenti di felicità.
Dovete smetterla di pensare che sia il modello di realtà che state vivendo, a decidere i vostri stati d’animo. Che cosa il mondo pensa di voi, non ha alcuna importanza! Dovete imparare a dire: se io sono fatto così, se quell’emozione che sento mi da degli stimoli, ho il diritto di coglierne la ricchezza.
Siamo giunti al termine del nostro viaggio intorno agli oggetti magici che l’universo ci mette a disposizione. Impara a visualizzare questi strumenti. Ricorda che ‘decido’ deriva da un verbo che significa tagliare. Quindi decidere vuol dire “taglio con qualcosa e inizio con qualcos’altro di nuovo”.
Le risorse per risolvere i problemi le dovete cercare in voi stessi e per trovare quelle risorse, spesso nascoste sotto una coltre di cenere del vostro io, potete utilizzare quegli strumenti che ti ho elencato.
Se per esempio decidi di pescare il bastone del coraggio e pensi a un momento della tua vita in cui hai fatto una scelta coraggiosa e hai vinto, vedrai che vincerai anche la sfida che stai affrontando nel tuo presente.
Se imparerai ad accoppiare ognuno di questi strumenti a un evento positivo che ti è accaduto e che hai superato, potrai applicare lo stesso tipo di strumento a qualsiasi situazione che ti troverai ad affrontare in futuro.
L’unico limite che hai (e che avete voi umani), è quello che ti poni tu stesso in questo momento. Hai molte più risorse di quelle che pensi di avere. Alla fine siete tutti maghi che vivete nella vita reale e che potete fare i ‘miracoli’ nella vita reale.
A quel punto il signoreconfuso alza lo sguardo al cielo per un attimo, perché non riusciva a creder a quanto stesse accadendo. Pensava di essersi addormentato e di avere fatto un sogno. Poi, sentendo che il calore esercitato dal cane sulle sue tibie era svanito, tornò ad abbassare lo sguardo e si accorse che il cane si stava allontanando.
Lo guardò scomparire nella vastità del parco, si toccò la spalla sinistra, si mise a sorridere, con uno spirito di rivincita sui pensieri confusi che lo avevano accompagnato a restare solo in quella panchina. Non che gli fosse tutto chiaro, ma sentiva di avere ricevuto un segnale, una risposta. Quell’aiuto era arrivato semplicemente perché aveva accettato di mettersi nelle mani di qualcosa che c’è sopra di noi, un flusso di energia universale che se vogliamo, è sempre lì dietro l’angolo pronto a intervenire. Basta smettere di cercarlo.